L'esperienza di Charlee
Nel mio viaggio con The Norman Sicily Project, la natura del mio lavoro è cresciuta parallelamente alla progressione del progetto. In questa evoluzione, mi è stato dato un inestimabile numero di opportunità per apprendere nuove abilità ed affinare quelle preesistenti. Il processo di catalogazione e assegnazione dei metadati alle immagini ha migliorato le mie capacità organizzative e la mia comprensione dei file di struttura. Questo aspetto del lavoro è stato incredibilmente vantaggioso per le mie aspirazioni di lavorare nell’ambito della post-produzione dei film - un settore in cui non solo l’organizzazione è fondamentale, ma ha anche la forza della scrittura. La mia capacità di descrivere in modo conciso le immagini si è dimostrata una risorsa della stessa funzione. Con il completamento della parte che riguarda le immagini, mi è stato più recentemente assegnato un compito fortemente orientato sulla ricerca.
Ho avuto, insieme ad altri studenti coinvolti nel progetto, l’opportunità di espandere le ricerche sulle chiese della Sicilia normanna, anche attraverso coinvolgenti testi di fonti primarie. Questo tipo di lavoro non è stato qualcosa di particolarmente pregnante durante la mia carriera accademica. A parte una manciata di documenti di ricerca per corsi di scienze umane, il mio rapporto con questo processo è stato purtroppo limitato. L’intuitiva abilità implicata nel sottoporsi ad un intenso processo di ricerca non è qualcosa che le persone hanno spesso l’opportunità di sperimentare, ed io sono felice di averlo fatto con una parte così importante nello sviluppo del progetto. Il lavoro che ho portato a termine nei mesi passati mi ha reso uno studente ed un individuo più forte, permettendomi di scoprire ed espandere abilità che non sapevo di avere.
Nel complesso, il progetto mi ricorda costantemente dell’importanza di documentare la storia e del valore del processo di comprensione dello storico. Nonostante il mio campo, il cinema, sembri escluso dal lavoro che mi è stato assegnato, trovo che alcune abilità proprie di questo siano state state un grande valore aggiunto. La relazione tra questi due mondi apparentemente separati mi ha dimostrato via via le loro reali somiglianze. Credo che il campo non importi: le abilità che dominano le discipline umanistiche sono spendibili ovunque. Oltre agli evidenti benefici professionali, il progetto ha avuto un grande impatto su di me a livello personale. Sapere di poter contribuire alla conservazione di una parte della storia incredibilmente ricca e trasformativa mi ha fatto sentire come se la mia voce fosse un po’ meno piccola nella storia del mondo. In un’epoca in cui la conservazione e l’accessibilità sono diventate sempre più possibili, c’è bisogno di uno sforzo come quello del Norman Sicily Project. Noi, come storici, come studiosi, come studenti, come esseri umani, abbiamo l’obbligo di rinvigorire le parti più ricche della nostra storia che sono rimaste largamente dimenticate o inesplorate.